Riflettere sulla debolezza della classe dirigente è un esercizio fondamentale per uscire dalla palude del populismo che tanto male fa alla Politica e alla Democrazia. Il tema è quindi quello di indagare il profilo di classe dirigente in relazione a quel concetto di Politica che dovrebbe proporre una visione generale di Paese, immaginarne un futuro, possibilmente svincolato da tornaconti di parte e piccoli interessi elettorali. Qui si apre una ampia riflessione sulla cronica carenza di luoghi e percorsi formativi ad hoc di cui l’Italia soffre. Con riferimento al complesso modello amministrativo dello Stato, il lavoro è rivolto specificatamente alla dimensione locale, più prossima al cittadino e che dunque un assume valore determinante per il paradigma democratico. L’azione amministrativa necessita di saperi e competenze che devono essere formati e valorizzati, nella consapevolezza che il livello di soddisfazione ed il conseguente giudizio da parte dell’elettore si basa prioritariamente sulla qualità del governo locale. In questo ambito l’ erogazione di servizi pubblici adeguati alle aspettative della comunità diventa un asset strategico anche per la Politica. Coniugare la dimensione economica ed industriale dei servizi pubblici con il profilo politico ed amministrativo locale è un tema sul quale il lavoro indaga in maniera approfondita, nella consapevolezza che è anche in questo snodo relazionale tra management delle società di servizio pubblico e amministrazioni locali che si può superare la divaricazione tra consenso politico ed efficienza, come contributo alla costruzione di una democrazia matura.